“Non occorre andare lontano con la memoria - ha detto all’aula di Palazzo Lascaris il canavesano Andrea Cane - per ricordare come il Castelli di Verbania e il San Biagio di Domodossola durante la pandemia siano stati in grado di affrontare l'emergenza senza mandare in sofferenza in territorio. Il Castelli di Verbania è stato trasformato in un centro Covid con reparto per malattie infettive, mentre il San Biagio di Domodossola ha continuato a gestire altre patologie. I due ospedali hanno avuto la capacità di accogliere anche pazienti provenienti da altre strutture, garantendo una maggiore flessibilità nella gestione dell'emergenza. Nella seconda fase emergenziale, sono stati coinvolti anche l'eremo di Miazzina e l'auxologico di Piancavallo, che hanno ospitato i casi meno gravi, alleviando così il carico sui presidi ospedalieri. La carenza di medici e personale sanitario è un problema diffuso in tutta Italia e la vicinanza con la Svizzera non facilita la situazione, stato che sta assumendo un numero maggiore di professionisti sanitari grazie a una nuova riforma fiscale, offrendo compensi più alti rispetto all'Italia. Nonostante alcune critiche sulla situazione dei presidi ospedalieri, all'interno dell'Asl Vco ci sono dirigenti medici di alto livello, che attraggono professionisti qualificati. Grazie a questi dirigenti medici, la mobilità passiva dei pazienti è stata contenuta e sono state attirate persone da altre zone per ricevere cure mediche”.
“La tanto agognata soluzione dell’ospedale unico della Minoranza - ha concluso Andrea Cane che abita in un piccolo paese di montagna in Canavese all’interno dell’Asl To4 - non mette d’accordo neanche i sindaci del territorio. Per chi abita in città forse la neve è un concetto astratto, ma la complessità del territorio montano rende difficile individuare un baricentro che rispetti i tempi stabiliti dal Ministero della Salute. La percorrenza di pochi chilometri può richiedere molto tempo, soprattutto in situazioni difficili. La viabilità limitata rende complicato raggiungere le strutture ospedaliere e quindi avere due ospedali sul territorio è vantaggioso per garantire l'accesso alle cure in modo tempestivo: purtroppo ancora una volta ho sentito in aula dichiarazioni di politici che pensano solo ai propri personalismi e tornaconti elettorali. La propria dignità non ha prezzo e non lo ha nemmeno la salute dei cittadini, quindi continuare ad aizzare i Sindaci e i cittadini del territorio per avere qualche preferenza in più il prossimo anno, ipocrita pratica campanilistica diffusa purtroppo anche in Canavese, si discosta nettamente da come intendo io la politica”.
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