Incalza anche in Canavese la battaglia contro la direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici da traguardare entro il 2030, in discussione nei prossimi giorni a Bruxelles.
"Le forze al Governo faranno di tutto - ha dichiarato all'ANSA il deputato eporediese della Lega Alessandro Giglio Vigna, impegnato sul tema in prima fila come Presidente della Commissione Politiche dell'Unione Europea alla Camera - per scongiurare l'introduzione di una norma tanto folle e devastante per l'Italia e per il nostro Canavese, frutto di una idea green surreale e molto
politicizzata".
"La direttiva europea inerente l’adeguamento energetico degli immobili entro il 2030 - ha aggiunto Andrea De Vito Assessore Comune Balangero, componente del Consiglio Direttivo ANCI Piemonte - comporterebbe un investimento economico incredibilmente oneroso, che nella situazione economica attuale non sarebbe tollerabile, inoltre imporrebbe tutta una serie di interventi dai rivestimenti termici delle murature, alla sostituzione infissi, fino alla nuova impiantistica con caldaie di ultima generazione con impianti solari e fotovoltaici non compatibili con il paesaggio e l’ambiente in cui gli immobili sono costruiti, nello specifico gli edifici storici e montani".
“Il testo della direttiva - incalza Andrea Cane canavesano eletto nelle fila della Lega Salvini Piemonte con delega agli Enti locali - attualmente all’esame del Parlamento europeo, propone standard non traguardabili per un Paese in cui la metà delle case è stata costruita nel secondo dopoguerra e il 20% degli edifici è storico e ha più di 100 anni. La procedura europea prevede oggi che si debbano ristrutturare in pochi anni milioni di edifici residenziali, senza valutare la vera fattibilità e l'impatto che questi interventi porterebbero con sé. Inutile dire che non si è posta alcuna attenzione alle case di montagna, ai borghi alpini, alle costruzioni in pietra, alle lose e alle peculiarità che il Piemonte rappresenta a livello urbanistico e ambientale. In moltissimi casi gli interventi richiesti non sarebbero neppure materialmente realizzabili, per via delle particolari caratteristiche degli immobili interessati. Non resta che agire a tutti i livelli per tenere alta l'attenzione su questa 'eurofollia' che trasformerebbe il Piemonte e le Terre alte italiane in una avulsa e insignificante terra di 'blocchetti Lego' rispondenti a norme che uccidono storia, tradizione e paesaggi: per questa ragione ho diffuso a tutti gli eletti Lega nei Comuni del Piemonte un ordine del giorno in contrasto a questa assurda direttiva; proprio questa mattina è stato discusso in Consiglio regionale un Odg con gli stessi obiettivi, sempre proposto e presentato dalla Lega”.
"La Commissione europea - conclude Igor De Santis sindaco di Ingria e vicepresidente di Uncem Piemonte - tra le regole per combattere il cambiamento climatico, imporrebbe che a partire dal 2030 non sarà più possibile vendere o affittare casa se non avrà una certa classe energetica. La bozza di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia sarà all’esame della Commissione energia del Parlamento europeo il 9 febbraio 2023.Mentre in Europa si impongono progetti irrealizzabili la montagna e gli Enti locali invece si muovono con concretezza e coerenza: in Canavese recentemente l’Unione Valli Orco e Soana ha fondato una comunità energetica, che comprende i Comuni di Pont, Frassinetto, Noasca, Ingria, Ronco, Valprato Soana e un protocollo d’intesa siglato con Iren Energia, società del Gruppo Iren attiva nella produzione di energia elettrica, nella produzione e distribuzione di energia termica per il teleriscaldamento e nei servizi tecnologici, per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio e delle sue risorse; anche in Provincia di Cuneo, le unioni montane Valle Maira e Valle Grana hanno dato vita alla prima comunità energetica di area vasta, interamente pubblica, d’Italia. L’obiettivo che si pone è studiare e promuovere l’efficienza energetica nelle Valli non solo con il risparmio energetico e la riduzione dei consumi, ma mediante l’aumento delle fonti rinnovabili e della quota di autoconsumo dell’energia. Queste sono le soluzioni su cui occorre investire, non certo su astrazioni decontestualizzate rispetto alle esigenze nazionali e regionali che metterebbero fuori legge beni intoccabili come la casa: è per questa ragione che, anche a Ingria nel prossimo Consiglio comunale, discuteremo il documento proposto dal consigliere comunale e regionale Andrea Cane".
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