“Ecco l’ambiguo paradosso della Sinistra: è preoccupante come alcune compagini politiche cerchino ciclicamente di limitare la libertà religiosa e negare la presenza di simboli religiosi nei luoghi pubblici, poiché questa posizione mina il principio fondamentale di tolleranza e diversità su cui si basa una società democratica; poi per proprio tornaconto politico al Pride a Torino, qualche giorno fa, abbiamo potuto vedere esponenti di tutta la Sinistra piemontese, compresi anche sindaci e consiglieri regionali del Partito Democratico, sfilare al fianco di immagini offensive del crocifisso, che in questo caso, era invece definito ‘un simbolo storico di laicità’. Vedere oggi la stessa immagine che voleva dare alle donne la libertà di un aborto legale, e non clandestino, strumentalizzata per promuovere l’utero in affitto, che invece sfrutta il corpo delle donne, riducendo la maternità a una merce da comprare e vendere, violando così la dignità e l'autonomia delle donne stesse, mi disgusta. Ridurre la maternità a un business è inaccettabile, pagare una donna per portare avanti una gravidanza e vedere un sindaco che ne diventa portavoce è un passo indietro in una lotta di uguaglianza di cui quell’immagine è stata simbolo”.
Con queste parole Andrea Cane, il consigliere regionale della Lega Salvini Piemonte che ha riportato il crocifisso nell’aula di Palazzo Lascaris, commenta l’immagine del sindaco di Torino Lo Russo al Pride con il cartello della donna incinta rappresentata sulla croce.
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