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Alta tecnologia al Mauriziano, inaugurati 2 apparecchi per la medicina nucleare e la radioterapia


Sono state inaugurate all’ospedale Mauriziano due innovative tecnologie che permetteranno di avere una sanità pubblica sempre più efficiente e precisa, al servizio dei cittadini.


La prima è il nuovo Tomografo a Tecnologia Ibrida, installato presso la Medicina Nucleare dell’ospedale Mauriziano diretta dal dottor Riccardo Emanuele Pellerito, e costato 520.000 euro coperti dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

La seconda è un nuovo acceleratore lineare, si chiama TrueBeam, ed è operativo presso la Radioterapia universitaria dell’ospedale Mauriziano di Torino diretta dalla professoressa Maria Grazia Ruo Redda. L’acquisizione di tale apparecchiatura ha comportato un investimento da parte dell’Azienda con fondi propri di 3.750.000 mila euro.


Le sostanziali innovazioni implementano la diagnostica di routine per numero e per qualità di prestazioni, ma soprattutto introducono sistemi di calcolo dosimetrico delle radiazioni utilizzate nei trattamenti con isotopi, core business del reparto e frontiera della medicina nucleare moderna. Questi sistemi migliorano sensibilmente la medicina di precisione che favorisce un approccio mirato ed individualizzato alle esigenze di cura del singolo paziente.

Il TrueBeam è un acceleratore lineare di ultima generazione progettato per l’esecuzione di trattamenti di radioterapia di altissima precisione e complessità. Tale acceleratore consente di somministrare alte dosi di radiazioni in sedi anatomiche poste in stretta prossimità di tessuti sani, preservandone quest’ultimi, mediante l’utilizzo di tecniche volumetriche a modulazione di intensità (VMAT), stereotassiche, di radiochirurgia (SRT) e adattative.

Le caratteristiche che maggiormente contribuiscono alla precisione del nuovo Linac sono la rapidità di erogazione della dose di radiazioni, che avviene in tempi brevissimi, e la possibilità di acquisire immagini radiologiche (Cone beam-CT) dell'anatomia del paziente, prima della seduta di terapia, in maniera tale da poterne definire quotidianamente e con notevole precisione la posizione del volume bersaglio da irradiare e degli organi sani limitrofi da preservare. Tale tecnologia permette quindi di valutare eventuali errori di posizionamento del paziente, e di correggerli attraverso movimenti del lettino robotizzato dell’accelerare che può non solo traslare, ma anche ruotare attorno ai tre assi spaziali individuando le soluzioni ottimali.

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