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#MAIFERMARSI


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La persistente siccità e la necessità di salvaguardare ambiente e produzione agricola fanno da volano al progetto dell’invaso artificiale nel territorio della Valle Soana, che arriva in Consiglio regionale del Piemonte con un Ordine del Giorno che coinvolgerà presto il Governo ed i Ministri competenti, per valutare la fattibilità dell’opera e per trovare il sostegno finanziario della stessa.

“Nel corso del mese di febbraio - racconta Andrea Cane, canavesano responsabile della Lega piemontese per gli Enti locali - l’Unione Montana Valli Orco e Soana mi ha trasmesso una nota in merito al progetto di realizzazione di un bacino artificiale per l’utilizzo plurimo della risorsa idrica del torrente Soana, al fine di migliorare il sistema invasi esistente nel bacino dell’Orco. Dopo una serie di incontri ho provveduto a depositare un documento con cui impegnerò l’assise regionale per le sue competenze a supportare l’iter, coinvolgendo anche il Governo centrale. L’obiettivo è una sinergia a tutti i livelli, che presto vedrà i Comuni interessati coinvolti attraverso un analogo percorso, che porterà nelle sedute consiliari alla discussione su fattibilità ed opportunità del progetto. Una sfida importante per il futuro dei nostri cittadini che sono onorato di poter portare avanti nei prossimi anni con un impegno preciso: salvaguardare la natura e al tempo stesso utilizzare al meglio le nostre risorse idriche per efficientare la potabilizzazione delle acque, per la produzione di energia, l'irrigazione e anche il potenziamento del turismo del nostro territorio”. “Quello che abbiamo sottoposto alla Regione è uno studio per un’opera necessaria a tutto il Canavese occidentale – ha spiegato Marco Bonatto presidente dell’Unione Montana Valli Orco e Soana - come evidenziato anche da Coldiretti recentemente. Dopo mesi in cui la risorsa idrica è passata dallo stato di attenzione ad una vera e propria emergenza, la progettazione di un invaso capace di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili, garantire l’approvvigionamento ai campi in caso di siccità ma anche utilizzabile in caso di incendi, diventa sempre più strategico”. “L’invaso per dare vita ad un lago artificiale – interviene Igor De Santis, sindaco di Ingria e Vicepresidente di Uncem – sarà alta 145 metri, fornirà 34 milioni di metri cubi d'acqua e secondo il progetto di fattibilità costerà 400 milioni di euro con una ricaduta di benefici enormi sui territori afferenti. In un momento in cui il bilancio idrico dell’intero Piemonte è in rosso, una cooperazione delle istituzioni a tutti i livelli è fondamentale, senza dimenticare il fatto che si tratterebbe di un bacino idrico a bassissimo impatto ambientale”. Ed è in questo senso che si muove anche l’On. Alessandro Giglio Vigna eletto in Canavese con la Lega che sta portando le istanze della Val Soana sui tavoli del Governo centrale, che dichiara: “per consolidare le nostre progettualità condivise che io amo spesso definire all’insegna del concetto di ‘Squadra Canavese’, mi sono messo a disposizione anche questa volta per supportare ad ogni livello istituzionale questo progetto che nasce dalla tenacia, dal senso di responsabilità dei nostri Sindaci ed Amministratori comunali, che dalle montagne conoscono bene il valore delle acque che sono risorsa essenziale per il sostentamento delle famiglie e degli enti locali delle nostre pianure”.


In allegato alcune foto che localizzano parte dell'invaso che dovrebbe sorgere a monte e a valle della passerella sul Soana che porta al Vallone di Codebiollo dalla Strada Provinciale.



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Dalla Regione Piemonte arriva un nuovo stanziamento di fondi per il Canavese per la manutenzione di ponti e messa in sicurezza di torrenti, oltre che opere di consolidamento.


“Per i Comuni canavesani – indica il responsabile Enti Locali della Lega Andrea Cane – grazie alla legge 38/78, che prevede contributi a sostegno dei Comuni e delle Unioni di Comuni colpiti da calamità naturali, arriverà uno stanziamento a Pont Canavese con 90mila euro per la messa in sicurezza versante meridionale del complesso monumentale Torre Tellaria; a Cuorgnè che avrà 60mila euro per i primi interventi di messa in sicurezza della parete rocciosa sovrastante via del Castello; altri 60mila euro arriveranno a San Colombano di Belmonte per opere sul rio Boasca. Vistrorio conterà su 80mila euro per opere sul torrente Chiusella e ancora Usseglio potrà movimentare il materiale d’alveo in corrispondenza del Ponte Ciamberlin con 20mila euro. Da sempre questa Amministrazione regionale a maggioranza leghista mette la sicurezza dei piemontesi davanti a tutto, il Canavese, troppe volte devastato dagli eventi atmosferici, è un territorio su cui sono stati concentrati sforzi notevoli di cui come rappresentante vado fiero”.

 
 
 

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“Trovo sconcertante la proposta dall'avvocato Bruno Segre di togliere il crocifisso dalla Sala Rossa del Comune di Torino in nome della laicità, per dare spazio a una ‘cancel culture’ che boicotta le tradizioni e rinnega la storia della nostra gente. Parliamo di un patrimonio non solo italiano ed europeo, ma dell’intero mondo che abitiamo, un simbolo portatore di pace, coraggio, solidarietà. Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società. Rispettare le minoranze non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Paese”.

Secca la risposta alla proposta di togliere il simbolo religioso nelle sale di Palazzo civico, da parte di Andrea Cane, della Lega Salvini Piemonte, che supportato dalla Maggioranza intera composta da Lega, FI e FDI assieme anche al Gruppo dei Moderati aveva riportato il crocefisso a Palazzo Lascaris tramite l’Ordine del Giorno ‘Difesa, rispetto e salvaguardia dell’importanza del Crocifisso’.

“La rimozione non tiene conto della nostra cultura – prosegue Andrea Cane che nella sua battaglia per il crocefisso nell’emiciclo regionale aveva ricevuto anche il sostegno dei rappresentanti del Popolo della Famiglia – che vede il crocifisso come simbolo di tolleranza, pace e rispetto. Ricordo a chi vuole usare questi argomenti per avere un po’ di visibilità, che di recente a Münster in Germania l’antico crocifisso ligneo è stato tolto per una riunione dei ministri degli esteri del G7 per parlare della pace in Ucraina. Gli stessi musulmani tedeschi hanno criticato la decisione, riconoscendo nel simbolo l’effige del superamento della violenza e della morte. Quindi ribadisco ancora una volta, a nome mio ma anche della Lega tanto che il Ministro Matteo Salvini si è esposto oggi contro la linea di Segre e della sinistra, che il Crocifisso non si tocca, anzi occorre affiggerlo dove non sia ancora presente: lo stesso non rappresenta solo una fede, ma un insieme di storia, di valori, di tradizione che sono propri della nostra cultura intesa anche a livello europeo ed occidentale in generale, che mi batterò sempre per difendere. Lo facevo circa 20 anni quando ero un rappresentante dei giovani della Lega, continuerò a farlo anche in futuro: già nel lontano 1988 Natalia Ginzburg affermava che ‘Quella croce rappresenta tutti’, oggi invece l’ipocrisia e i fondamentalismi della sinistra contemporanea si combattono solo con il buonsenso e sono certo che i cittadini del Piemonte saranno ancora una volta dalla nostra parte anche il prossimo anno, quando alle regionali del 2024 dovranno scegliere tra chi difende i nostri valori storici e chi invece li vorrebbe buttare in un cassonetto dell'immondizia”.


In allegato le foto del Crocifisso affisso nell'aula del Consiglio regionale di Palazzo Lascaris.



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