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#MAIFERMARSI


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RIBES o MONTEFIBRE

Cari amici, elettori, ma soprattutto cittadini, oggi non avevo intenzione di tornare sull’argomento di Sanità territoriale che ieri ha di fatto ancora una volta confuso le opinioni di tutti voi, ma non ho resistito con questo articolo, che vi condivido con la dovuta autoironia che non guasta mai (ci sono abituato dalle elementari e poi già mia nonna mi diceva che fino a quando i difetti/problemi evidenziati sul sottoscritto saranno circoscritti sul mio cognome allora vorrà dire che sono ancora sulla strada giusta)!

Ma, bullismi giornalistici sul mio cognome a parte, che comunque goliardicamente apprezzo, invece devo dire che non sono allo stesso modo da me apprezzati tutti i tentativi di mischiare per l’ennesima volta le carte e fomentare sindaci e cittadini su di un tema così importante quale che è la costruzione di un nuovo ospedale in Canavese. E riporto direttamente alcune mie dichiarazioni di ieri: “ci tengo a specificare che queste mie dichiarazioni vogliono essere assolutamente prive di alcuna polemica, dal momento che chi scrive risiede e vive realmente a Ingria in Valle Soana, Comune posto in un’area che in termini di tempistica d’arrivo avrebbe potuto normalmente preferire il sito localizzato a Pavone. Tutti noi vorremmo l’ospedale sotto casa o almeno più vicino, ma proprio per tutte le ragioni sopraelencate ho volutamente preferito in questi anni tenere un profilo basso, di studio ed attesa di tutte le dovute e sacrosante verifiche, senza contribuire a fomentare i Sindaci e i cittadini canavesani”.

Proseguendo, tra ieri e oggi ne ho sentite veramente di tutti i colori, tra consiglieri regionali di maggioranza (NB. Non della Lega) che dichiarano in Commissione Sanità di essere “disgustati di rappresentare la Regione Piemonte e questa Giunta sui territori” (ricordo che il Presidente Alberto Cirio, che stimo e ringrazio per la serietà delle sue azioni anche riguardo la gestione del tema del nuovo ospedale, è pur sempre un esponente politico di Forza Italia) e addirittura di Sindaci che girano ai propri cittadini messaggi parziali e privi di tutte le dovute informazioni con frasi del tipo “il nuovo Ospedale del Canavese si farà di nuovo in centro a Ivrea, ostaggio del traffico, dei semafori e dei sensi unici della città”, guardandosi bene però dallo specificare che ieri l’Assessore Icardi (della Lega), citando l’Assessore ai Trasporti Gabusi (di Forza Italia) abbia più volte dichiarato che verrà creato un nuovo casello a San Bernardo che di fatto eviterà di passare in centro a Ivrea con semafori, sensi unici, ostaggi del traffico, etc….

Vi riporto quindi altre mie dichiarazioni in merito: “A conferma di quanto il fattore dell’accessibilità veicolare abbia pesato sulla scelta, con l’opportunità del nuovo svincolo autostradale di San Bernardo, che garantirà un’ottima accessibilità al nuovo ospedale, compensando anche la differenza di minutaggio d’arrivo delle zone dell’Alto Canavese”.

E vado a concludere: il senso di queste mie parole odierne non è assolutamente quella di voler da oggi andarmi a sedere nell’attuale “Stadio della partita del nuovo ospedale del Canavese” nella curva Ribes o in quella Montefibre. Tutt’altro, continuerò a rimanere in tribuna, sempre considerando (e cito altre mie parole di ieri) che “in questi anni ho potuto comprendere che la materia della Sanità è tutto tranne che un qualcosa da sintetizzare in modo semplicistico ma richiede innumerevoli pareri tecnici e di esperti in varie materie in ogni suo passo. La decisione da prendere per un nuovo ospedale risulta quindi tutto fuorchè di veloce e facile risoluzione, quindi ben venga quando la politica vaglia ogni ipotesi ascoltando tutte le parti per tutelare la salute di tutti i cittadini del territorio nella sua complessa composizione”.

Mi mette però molta delusione il fatto che alcuni politicanti dell’alto Canavese, per mere ragioni personali e preelettorali, continuino a fomentare la cittadinanza con informazioni incomplete, parziali, allarmistiche e pretestuose. Il mio rispetto va di certo alla maggior parte dei Sindaci dell’Alto Canavese che lavorano con passione e dei quali sono convinto della loro buona fede: meno invece nei confronti di chi specula sulla salute dei cittadini, dal momento che la Sanità è tema troppo importante per comunicare ai cittadini senza aver mai masticato il tema nemmeno un minuto nella propria vita, modello “venditori di pentole”.

Non è il mio stile di far politica, non lo è mai stato e mai lo sarà: per queste ragioni preferisco continuare a tenere un profilo basso e quindi fidarmi di ciò che saranno gli ultimi esiti tecnici che comunicheranno il Presidente Alberto Cirio, l’Assessore Luigi Genesio Icardi e la Giunta regionale, qualunque sarà la scelta finale (Ribes o Montefibre) altrimenti il prossimo anno sarà vera ipocrisia il fatto di volersi ricandidare sotto un simbolo di uno dei partiti dell’attuale squadra di maggioranza. Si lavora prima di tutto per il territorio, facendo parte di una squadra: troppo facile usare un simbolo di partito solo a proprio uso e consumo in base a come tirano i venti.

By “quel cane di Cane”.



 
 
 

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Inaugurato il parco giochi diffuso

Lo spazio per i più piccoli «disegnato» dai bambini delle elementari.


LOCANA - Buona riuscita per l'inaugurazione a Locana del primo Parco Gioco Diffuso, realizzato grazie al finanziamento della Regione Pie­monte in serico nel progetto "Gio­chiamo all'aria aperta", dedicato ai Comuni interessati a presentare istanza per la realizzazione di

installazioni ludiche all'aperto. La bra­vura degli artisti del CircoWow ha curato gli allestimenti ma con una particolarità: i giochi sono stati rea­lizzati con la co-progettazione dei bambini della scuola primaria di Lo­cana, che hanno prima disegnato su carta i giochi che avrebbero immaginato nel loro parco giochi diffuso ideale, poi li hanno testati sul campo con i gessetti coloraci, subito prima della realizzazione fina e con ver­nice. Nel pomeriggio di Sabato 8 luglio, con la partecipazione dell'Assessore Regionale Chiara Caucino, del Consigliere Regionale Andrea Cane, del Segretario della Lega Canavese Astrid Sento e degli Amministratori di Locana, è stata ufficializzata la presentazione di questo nuovo progetto che richiama i tradizionali parco giochi di strada e sarà inserito in un piano di comunicazione territoriale e attraverso il supporto di una delle App dedicate al turismo più

importante in Italia: tabUi.

 
 
 


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Il dado è tratto, tra le tre aree candidate a ospitare il nuovo ospedale, ex Montefibre, Palazzo Uffici e Ribes Pavone è la prima quella che ospiterà il nosocomio canavesano.

“Un percorso lungo e travagliato che si è più volte scontrato con opinioni contrapposte – commenta il vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale Andrea Cane -, ma occorre considerare che le decisioni che riguardano la salute pubblica devono essere prese tenendo conto del benessere di tutta la comunità del territorio dell’Asl TO4 e delle relative esigenze a lungo termine. L’approccio responsabile e orientato al bene comune dei decisori ha il dovere di garantire che l'ospedale sia posizionato nel modo più vantaggioso per la salute e il benessere di tutti i cittadini: in questo caso, come ben si evince leggendo il protocollo d’intesa, la scelta del sito per un ospedale è basata principalmente su criteri oggettivi come l'accessibilità, la densità di popolazione, la disponibilità di terreno adeguato e le infrastrutture di supporto. Questo modello di scelta è fondamentale per garantire un accesso equo alle cure sanitarie, la sostenibilità delle strutture ospedaliere e la qualità delle prestazioni mediche".

“Le autorità competenti – prosegue il consigliere regionale canavesano della Lega Andrea Cane – hanno valutato tutti i fattori pertinenti partendo dallo studio Agm sul contesto di riferimento e delle esigenze cliniche, sanitarie e assistenziali del bacino d’utenza per la definizione dell’assetto che la rete erogativa deve avere e l’identificazione delle linee guida che mirino al riordino dell’intero sistema. L’area ex Montefibre, inizialmente penalizzata nello studio Ires per le dimensioni inferiori rispetto a quella di Pavone, è risultata poi ampiamente sufficiente vista la superficie necessaria dell’impronta al suolo dell’ospedale”.


L'area ex Montefibre - recita l’accordo di collaborazione tra Regione Piemonte, Asl To4 e Comune di Ivrea per la realizzazione del nuovo ospedale - è un'area industriale dismessa che si trova all'interno della città ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, compreso il Movicentro. Quest'area, di dimensioni più piccole rispetto all'area di Pavone, è comunque adeguata per la costruzione dell'ospedale poiché ha una superficie di 60 mila mq e se ne necessitano solo 21 mila. Inoltre, l'accessibilità veicolare sarebbe ulteriormente migliorata con la realizzazione del nuovo svincolo autostradale di San Bernardo. L'area ex Montefibre ha, inoltre, una adeguata variante urbanistica già adottata dal Comune di Ivrea.


“A conferma - continua Andrea Cane - di quanto il fattore dell’accessibilità veicolare abbia pesato sulla scelta, con l’opportunità del nuovo svincolo autostradale di San Bernardo, che garantirà un’ottima accessibilità al nuovo ospedale, compensando anche la differenza di minutaggio d’arrivo delle zone dell’Alto Canavese. Ora si guarda avanti per realizzare il progetto nei tempi stabiliti, certi che il bene comune, ovvero la realizzazione di un nuovo ospedale che possa attirare eccellenze ed interessi per il nostro Canavese, sia un interesse superiore a qualsiasi altro: in ultima analisi ci tengo a specificare che queste mie dichiarazioni vogliono essere assolutamente prive di alcuna polemica, dal momento che chi scrive risiede e vive realmente a Ingria in Valle Soana, Comune posto in un’area che in termini di tempistica d’arrivo avrebbe potuto normalmente preferire il sito localizzato a Pavone; nonostante ciò in questi anni ho potuto comprendere che la materia della Sanità è tutto tranne che un qualcosa da sintetizzare in modo semplicistico ma richiede innumerevoli pareri tecnici e di esperti in varie materie in ogni suo passo. La decisione da prendere per un nuovo ospedale risulta quindi tutto fuorchè di veloce e facile risoluzione, quindi ben venga quando la politica vaglia ogni ipotesi ascoltando tutte le parti per tutelare la salute di tutti i cittadini del territorio nella sua complessa composizione. Tutti noi vorremmo l’ospedale sotto casa o almeno più vicino, ma proprio per tutte le ragioni sopraelencate ho volutamente preferito in questi anni tenere un profilo basso, di studio ed attesa di tutte le dovute e sacrosante verifiche, senza contribuire a fomentare i Sindaci e i cittadini canavesani: stesso atteggiamento che è stato tenuto dalla Giunta di centrodestra in Regione, in primis dall’Assessore Icardi e dal Presidente Cirio, che ringrazio rinnovando la mia stima e completa fiducia anche in previsione delle elezioni del prossimo anno. Dopo decenni di immobilismo e tante parole, oggi si è passati ai fatti e finalmente il Canavese potrà avere il suo nuovo ospedale!”.

 
 
 
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